:: CULTURA | ||
L’ASTRATTISMO: PUREZZA OLTRE LA COMPRENSIONE |
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La cultura occidentale aveva fino ad allora inteso l’arte in funzione della riproduzione del reale, avendo come obiettivo un perfetto naturalismo. Questo atteggiamento culturale di fondo si rompe proprio quando le nuove scoperte tecnologiche portano alla nascita della fotografia e del cinema, perfezionando allo stesso tempo le tecniche della riproduzione a stampa. La civiltà occidentale diviene sempre più una civiltà delle immagini ma, paradossalmente, la pittura, in quello specifico processo, si trova a ricoprire un ruolo sempre più marginale. Naturalmente, anche l’arte precedente era votata alla comunicazione. In verità, tutto ciò che rientra nell’ambito della creatività umana è comunicazione. Soltanto che prima avveniva sempre per il tramite della riproduzione del visibile o del tangibile. Questo nuovo modello di pittura rinuncia alla rappresentazione del mondo reale nonchè, in una qualche misura, di quello immaginario e, ispirandosi ad un giudizio espresso da Hegel durante una lezione di estetica a proposito di un’arte pura, separa rigorosamente l’artisticità dalla destrezza tecnica che implica la riproduzione del reale e, di conseguenza, crea una sostanziale distinzione tra il saper fare ed il voler fare. Certo in alcuni casi si tratta di studi, schemi vuoti come formule matematiche, paragonabili al pensiero di quei filosofi dei quali Freud disse Sono gente che si pulisce continuamente gli occhiali e non guarda mai attraverso di essi, poichéla rinuncia al significato inevitabilmente rende, agli occhi dell’osservatore, l’oggetto pittorico oscillante ed instabile.
Da questo si evince che Kandinskij non giunse all’astrattismo in un istante preciso, nè per una subitanea folgorazione. La stessa data del suo primo acquerello, il 1910, con il quale si dà tradizionalmente inizio alla pittura astratta europea, è stata spostata in avanti dagli studiosi al 1913. In ogni caso il punto di svolta di Kandinskij è certamente la consapevolezza e la conseguente teorizzazione della necessità di abolire l’oggetto dalla visione pittorica. Tuttavia la sua idea dell’astrazione affonda le radici in concetti teosofici e spirituali che permeano e nutrono i suoi dipinti. Eppure suscita un certo stupore scoprire che l’Astrattismo è un'esperienza artistica che si sviluppò in diverse zone dell’Europa senza intenti comuni tra i vari artisti. Esso, in qualche modo, germogliò in una maniera che si può definire del tutto naturale. Infatti in Russia, qualche anno prima che Kandinskij desse una svolta alla sua pittura, l’idea che l’astratto potesse servire a costruire un nuovo ordinamento sociale e culturale diede l’impulso a Vladimir Tatlin di fondare il movimento cosi detto Costruttivista. Egli proponeva un’evoluzione dell’arte verso una sorta di astrattismo, per esaltare la nuova classe sociale fondata sul proletariato, nella necessità di realizzare un confronto diretto tra arte e rivoluzione. Tutti coloro che si unirono a lui lavorarono alla nascita di un’arte socialmente utile, ispirata al concetto di struttura come idea formativa d Ma uno degli esiti più interessanti e suggestivi dell’astrattismo è dato dall’Action Painting del pittore statunitense Jackson Pollock. Egli, a partire dal 1946, inventò il dripping, ossia la tecnica di porre il colore, mediante sgocciolatura e spruzzi, sulla tela posta a terra. I quadri così ottenuti risultano delle immagini assolutamente indecifrabili. Cosa esprimono? Il senso del caos, che è una rappresentazione della realtà, forse, più vera di quella che ci propone la razionalità umana. L’esperienza della seconda guerra mondiale segna vinti e vincitori, l’arte si stacca dal mondo per farsi espressione di un pessimismo individuale. Il caos e l’insensatezza, che sembrano governare il mondo, vengono rappresentati dall’informe e da un’arte vissuta come esperienza. L’opera, più vicina al pensiero surrealista che astrattista, nasce da un processo d’improvvisazione il cui risultato si compie solo a posteriori. La guerra non solo aveva portato morte e distruzione in Europa, ma aveva, anche per vie traverse, spostato la capitale artistica da Parigi a New York e in generale dall’Europa all’America.
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Uscita nr. 55 del 20/03/2014 |